Oggi Fedir Sanità è stata audita dalla I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati sullo schema di dlgs attuativo dell'art. 11 della legge 124/2015 in tema di riforma della dirigenza pubblica.

 

Fedir Sanità non si è soffermata sui singoli profili di incostituzionalità ed eccesso di delega presenti nella proposta del governo, già ampiamente evidenziati da tutti gli altri auditi, ma si è soffermata sui seguenti peculiari aspetti della dirigenza gestionale tecnico/amministrativa del SSN:

- quali saranno gli effetti della riforma sui numerosissimi dirigenti con incarichi provvisori, in proroga formale o proroga di mero fatto che oggi non hanno titolarità di incarico e contratto individuale  a causa dei profondi processi di riorganizzazioni delle ASL in corso in tutt'Italia? Saranno considerati dirigenti privi di incarico e pertanto il loro stipendio verrà parametrato al solo trattamento fondamentale?

- come si applicherà la responsabilità amministrativo gestionale in via esclusiva per tale dirigenza visto che essa, per disposto del dec leg.vo 502/92, non ha funzioni gestionali proprie ma delegate dal Direttore Generale

-  come si concilia la forte riduzione dell'autonomia gestionale operata dal decreto con il principio di netta separazione rispetto all'indirizzo politico/amministrativo che costituiva il necessario contrappeso predisposto dall'ordinamento rispetto alla privatizzazione del rapporto di lavoro voluto dal legislatore del 1993?

- come si concilia la volontà del governo dichiarata con il provvedimento  di creare un mercato della dirigenza con l'introduzione attraverso la legge 114/2014 dell'assenso obbligatorio dell'Ente alla mobilità che ha cancellato  in Sanità quello che era un  effettivo strumento per favorire tale mercato e cioè il preavviso sostitutivo di 3 mesi?

Le semplici ma chiare questioni poste da Fedir Sanità hanno suscitato la forte attenzione non solo degli altri uditori, che si sono complimentati per la chiarezza e concretezza dell'intervento, ma anche della relatrice all'atto 328, onorevole Gasparrini.

Abbiamo comunque fatto pervenire anche al Parlamento i nostri emendamenti di dettaglio sulle singole disposizioni.