SMART WORKING DEI PUBBLICI DIPENDENTI: TORNARE INDIETRO SIGNIFICA CONTINUARE CON LA VECCHIA PA

Pubblichiamo la testimonianza di un nostro iscritto abruzzese in merito al lavoro agile :


Lavoro Agile : la mia esperienza
Cara Elisa come sempre grazie per i costanti aggiornamenti che ci invii.
Sto seguendo con attenzione tutto il dibattito sul lavoro Agile.
Siccome immagino che parteciperai  ai vari tavoli, ti voglio far sapere quale è stata la mia esperienza.
Assolutamente positiva! così come per altri colleghi dirigenti (gestisco tra interim e titolarità circa 62 dipendenti ovviante solo il 20% in S.W.).
Prima,  molti dipendenti che in presenza (rigorosamente timbrati e attenti alle uscite ed entrate senza mai sgarrare, dipendenti modello direbbe Brunetta) ma che navigavano su internet dalle 8,00 alle 14,00 e facevano finta di lavorare ed essere oberati solo perché istruivano uno o due provvedimenti a settimana (molti erano un copia e incolla), quando sono passati in S.W.  hanno enormemente aumentato la loro produttività e ciò è constatabile settimanalmente con la tracciabilità di mail e provvedimenti digitali istruiti e sottoscritti.
Qualche collaboratore pur essendo stato collocato in quarantena ha continuato a svolgere la propria attività lavorativa da casa tramite lo S.W.
Il dipendente che a seguito di un’operazione chirurgica ortopedica (incidente automobilistico),  ha ricevuto dall’Ospedale una convalescenza di 30-60 giorni, in questo periodo di convalescenza ha continuato a lavorare e a garantire gli adempimenti di competenza. Al personale operativo (es magazzinieri) non è stato possibile concedere il lavoro agile poiché non smartabile (ovviamente non è possibile consegnare siringhe o farmaci  da casa).
Nel momento in cui ho ritenuto indispensabile la presenza del dipendente in S.W. anche per  un solo giorno, questi si è presentato regolarmente a lavoro, ha timbrato, ha assolto in presenza quanto da me richiesto ed il giorno dopo è tornato in S.W.
L’indice di tempestività dei pagamenti del mio servizio  che nel 2019 si attestava su circa + 50 giorni di ritardo, nel 2020 e nel 2021 si è attestato a – 28 giorni (ricordo che il valore normale previsto dalla legge è zero che equivale al pagamento delle fatture nei termini di legge) quindi con  un risultato migliore di quello previsto dalla norma.
La collaboratrice che aveva un part-time verticale (lavora tre giorni su 5)  per la necessità  di accudire i suoi bambini piccoli,  ha chiesto di rientrare full time  purchè per due giorni potesse svolgere il lavoro in S.W.  
Ritengo assolutamente sbagliato ragionare sulla circostanza che siccome tutti siamo vaccinati e la pandemia sta regredendo,  ora è arrivato il momento di richiamare tutti in presenza, riconoscendo  in tal modo che il governo ha  fatto una generosa concessione ai lavoratori  ma che  ora “la pacchia è finita…...” no! non è così,  almeno per la mia esperienza ma anche per l’esperienza di tanti miei colleghi anche di altri Enti Pubblici.  
Ti dirò anche l’aspetto negativo; c’è stato un collaboratore (che non si ammazza di lavoro) che nel 2020 aveva chiesto lo S.W. glielo concesso ma dopo un mese,  vedendo che doveva rendere conto della propria attività a distanza, ha chiesto di rientrare in presenza.
La Pandemia è stata una grande occasione per riportare all’attenzione di tutti noi l’importanza del lavoro agile, per cui  non perdiamo questa occasione di regolamentarlo come meglio si può fare, continuiamo ad attuarlo, laddove possibile (attività smartabili), responsabilizziamo i Dirigenti, ma no abbandoniamolo tornado a due anni fa,  sarebbe un fallimento.  Registreremo ancora criticità e furbizie ? ben vengano,  saranno un’occasione per sanarle e  perfezionare gli strumenti di controllo.
Un caro saluto
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