RASSEGNA STAMPA - CCNL 2019/2021 AREA FUNZIONI LOCALI

Pubblichiamo gli articoli dei vari quotidiani di questi giorni sul tema del rinnovo del CCNL 2019/2021 in dirittura di arrivo - compreso il nostro comunicato pubblicato su Quotidiano Sanità ( leggi qui l articolo ufficiale) :

 
quotidianosanità.it - Giovedì 23 NOVEMBRE 2023


Ccnl Area Funzioni Locali. Fedir: “Ottimisti su chiusura in tempi abbastanza brevi”

Aran e organizzazioni dovranno cercare di trovare convergenza sugli ultimi punti ancora aperti, “in specie sui segretari comunali e provinciali”, spiega Fedir, soddisfatta che “diverse questioni di estrema importanza poste da Fedir” abbiano già trovato accoglimento da parte di Aran.



La Federazione dei dirigenti e direttivi Fedir commenta con soddisfazione l’ultimo incontro del 21 novembre in Aran per il rinnovo del CCNL 2019/2021 dei dirigenti dell’Area Funzioni locali: “E’ stato di estrema importanza perché ha sostanzialmente prefigurato la possibilità di chiudere in tempi abbastanza brevi la trattativa se il prossimo appuntamento riuscirà a trovare la convergenza delle parti su alcuni punti importanti ancora aperti, in specie sui segretari comunali e provinciali”, spiega in una nota il segretario generale Elisa Petrone.

Petrone riferisce, infatti, che “diverse questioni di estrema importanza poste da Fedir hanno infatti trovato accoglimento da parte di ARAN anche se su taluni aspetti occorre un ultimo sforzo che ci auguriamo sarà operato per la prossima riunione. Sulla parte comune è stata recepita la necessità di differenziare il periodo di prova degli stabilizzati ma ancora non si è posto completo rimedio alla necessità di evitare per questi dirigenti perdano l’incarico a causa della prova. Sul patrocinio legale è necessario completare la disciplina contemplando tutte le ipotesi di assoluzione ex art 530 cp e 531 cp”.

Accolta la richiesta di prevedere - sia per la sezione dirigenti che per la sezione PTA - fra gli incarichi aggiuntivi da remunerare con il risultato, oltre alle funzioni di RPTC, le funzioni di DPO ed RDT. “Accolta altresì la richiesta Fedir di confermare i due distinti fondi di posizione e di risultato per la dirigenza PTA e quindi sventato il pericolo di trasferimento forzato delle già esigue risorse della posizione al risultato. Occorre tuttavia completare la disciplina per limitare il trasferimento sistematico di parti di posizione a risultato attraverso la creazione di residui non fisiologici derivanti dalla strutturale mancata copertura degli incarichi dirigenziali”.

Questi gli aumenti contrattuali a regime proposti da Aran:

DIRIGENTI RAL
Stipendio annuo lordo dall’1/1/2021 €. 47.015,77
Posizione minima dall’1/1/2021 €. 12.722,67
Posizione massima dall’1/1/2021 €. 46.292,37
Incremento fondo dall’1/1/2020 pari allo 0,46% monte salari 2018
Incremento fondo dall’1/1/2021 pari al 2,01% monte salari 2018.

DIRIGENTI PTA
Stipendio annuo lordo dall’1/1/2021 €. 47.015,77
Posizione fissa dall’1/1/2021 Struttura complessa €. 18.540,00
Posizione fissa dall’1/1/2021 Struttura semplice €. 11.845,00
Posizione fissa dall’1/1/2021 Incarico Professionale €. 5.665,00
Indennità Struttura complessa dall’1/1/2021 €. 10.525,00
Incremento fondo art 90 dall’1/1/2021 €. 829,95 pro capite
Incremento fondo art 91 dall’1/1/2021 €. 405,02 pro capite.

Sull’utilizzo delle risorse proposte per la dirigenza PTA Fedir fa sapere di essere “assolutamente contraria a destinare ben 61,00 euro pro-capite mensile su un totale di 94,83 (cioè il 64,32% delle risorse totali) a posizione variabile e risultato. Sarà questo un punto assolutamente dirimente per Fedir per arrivare alla firma del contratto. Cosi come sarà dirimente porre rimedio alla disciplina operata dall’art 26 dell’ipotesi CCNL Area Sanità sugli incarichi multiaccesso ripristinando i requisiti specifici della dirigenza PTA e precisando in modo chiaro la effettiva natura delle funzioni del multiaccesso”.

La partita relativa ai segretari comunali è ancora molto aperta anche se alcune richieste importanti sono state accolte. “Le novità più importanti, alcune delle quali segnano sicuramente un avanzamento della condizione dei Segretari, sono relative all’indennità di posizione (riconoscimento, per il calcolo della posizione, del numero degli abitanti dell’Unione; superamento dell’istituto della maggiorazione; possibilità di superare il limite massimo della graduazione per Comuni capoluogo, province e città metropolitane; galleggiamento obbligatorio; riconoscimento di un’indennità di reggenza/scavalco)”, spiega Petrone. Che ritiene significativo anche “il superamento del concetto di maggiorazione della retribuzione di posizione verso il concetto di graduazione della posizione”.

“Come Fedir – riferisce ancora la nota -, abbiamo chiesto, unitamente alle altre OOSS, di esplicitare ulteriori condizioni che possono impattare sulla graduazione (ad es. funzioni di nucleo di valutazione, delegazione trattante, nomina RTD, Presidenza UPD, DPO). Fedir ritiene indispensabile un tavolo di contrattazione nazionale o regionale per le regole della graduazione, in modo da evitare che debba essere il Segretario a contrattare la graduazione della propria posizione con il Sindaco che gli ha conferito l’incarico”.

Nel corso del tavolo del 21/11 sarebbero emerse anche alcune significative aperture da parte di Aran su altri nodi, il cui scioglimento potrebbe segnare un ulteriore punto di avanzamento. “Importante la ridefinizione dell’interim per allinearlo a quello della dirigenza. Con le altre OOSS condividiamo il fatto che il limite massimo della posizione del segretario possa essere allineato, nei limiti del salario accessorio e nell’ambito delle risorse disponibili, negli enti con la dirigenza, fino al valore massimo della retribuzione di posizione dei dirigenti o delle elevate qualificazioni così come, in presenza di strutture complesse, la possibilità di superare i limiti massimi”.

Per la delicata materia della progressione in carriera, Fedir ritiene necessario richiedere un “accordo stralcio” al fine di “condividere una proposta normativa che sia analizzata con la necessaria attenzione”.

SOLE 24 ORE SANITà  
24 NOVEMBRE 2023

  • Ccnl Funzioni locali, contratto 2019-2021 verso il traguardo mentre incombe l'articolo 33 della manovra

    di Stefano Simonetti
  • Sembra quasi impossibile da credere ma fra pochi giorni potrebbe davvero concludersi la tornata contrattuale 2019-2021 per tutto il personale del Ssn con la sigla della Preintesa per l'Area delle Funzioni locali all'interno della quale è contenuta la sezione della dirigenza professionale, tecnica e amministrativa (Pta). La trattativa è iniziata il 31 luglio scorso ed è proseguita con le riunioni dell’11 settembre, 3 e 17 ottobre, 6 e 21 novembre. Riguarda quasi 5.000 dirigenti interessati (per la precisione al 31 dicembre 2018, da conto annuale, erano 4.913) dei profili di ingegnere, architetto, avvocato, geologo (ruolo professionale), analista, statistico, dirigente ambientale (ruolo tecnico) e dirigente amministrativo (unico profilo del ruolo amministrativo). Sempre che quando entrerà in vigore il rinnovo del Ccnl sia ancora plausibile il numero sopra riportato, perché molti dirigenti stanno presentando domanda di pensione a causa dello sciagurato intervento del Governo sulle pensioni. E già, perché l'art. 33 del Ddl bilancio non riguarda - come purtroppo semplicisticamente riferiscono i media - i "medici e gli infermieri' ma tutti gli iscritti alle gestioni previdenziali ex Cpdel e Cps, cioè circa 700.000 lavoratori nel caso che ci riguarda.
    Perdere improvvisamente decine di direttori del personale, provveditori, ingegneri, ecc., di grande esperienza e ancora preziosi per il Sistema costituirebbe una ennesima spallata alla sopravvivenza del Ssn. Finiamola con questa sineddoche che, se risulta efficace dal punto di vista giornalistico, non è certo corretta su quello generale e della dignità di tutti i lavoratori. Lasciamo alla superficialità del legislatore le definizioni semplicistiche e improprie (ci ricordiamo del "personale sanitario" e "tecnico-professionale"?). Quando si parla di tematiche generali che riguardano tutti basterebbe utilizzare la semplice locuzione "personale della Sanità" (e aggiungerei "pubblica") ovvero "personale del Ssn". E c’è da sperare che delle considerazioni appena fatte tenga conto il Governo, se davvero manterrà l’impegno a rivedere la norma sul taglio delle pensioni: sarebbe davvero devastante che l’eventuale emendamento riguardasse solo medici e infermieri. Questo argomento è già stato oggetto di dibattito un paio d'anni fa quando si parlava dello scudo penale o genericamente legale per i soli "angeli ed eroi" direttamente in trincea a combattere la pandemia. Una azienda sanitaria - come tutte le aziende - è costituita da un complesso insieme di persone fisiche che svolgono ciascuno il proprio ruolo istituzionale, naturalmente con capacità e responsabilità diverse. Se una azienda sanitaria funziona bene ed è efficiente non è per merito di una élite di eroi (come aveva ragione Brecht) ma per l'apporto sinergico, serio, costante ed etico di uomini e donne che appartengono a ben 69 professioni e profili diversi.
    La Pre Intesa arriva buona ultima. Si diceva della possibile imminente chiusura della Preintesa che - va ricordato per la ennesima volta e fino alla noia - arriva 23 mesi dopo la scadenza stessa del contratto collettivo, come se la controparte fosse Kafka in persona. Si e già trattato del contenuto di questo rinnovo, commentando su questo sito il 21 luglio il testo dell’Atto di indirizzo del Comitato di settore. L’ostacolo forse maggiore per la chiusura è la sezione dei Segretari comunali (terza sezione dell’Area insieme ai dirigenti delle Autonomie e, appunto, ai dirigenti Pta). Vediamo cosa si prospetta per i dirigenti delle aziende sanitarie.
    Sulla parte comune è stata recepita la necessità di differenziare il periodo di prova degli stabilizzati ma ancora non si è posto completo rimedio alla necessità di evitare per questi dirigenti perdano l’incarico a causa della prova. Sul patrocinio legale e’ necessario completare la disciplina contemplando tutte le ipotesi di assoluzione ex art 530 cp e 531 cp. Ricordo, in proposito, che la materia è disciplinata in modo piuttosto diverso per il comparto e la dirigenza sanitaria, per cui sarebbe auspicabile la massima omogeneità per una fattispecie trasversale.
    È stata accolta la richiesta di Fedir di prevedere - sia per la sezione dirigenti che per la sezione Pta - fra gli incarichi aggiuntivi da remunerare con il risultato, oltre alle funzioni di Rptc, le funzioni di Dpo ed Rdt. Ulteriore richiesta dello stesso sindacato, accolta dall’Aran è quella di confermare i due distinti fondi di posizione e di risultato per la dirigenza Pta e quindi sembra sventato il pericolo di trasferimento forzato delle già esigue risorse della posizione al risultato. Occorre tuttavia completare la disciplina per limitare il trasferimento sistematico di parti di posizione a risultato attraverso la creazione di residui non fisiologici derivanti dalla strutturale mancata copertura degli incarichi dirigenziali. In tal senso, mi sembra che la Preistesa della dirigenza sanitaria abbia fatto un deciso passo in avanti (cfr. l’art. 23, comma 2 e l’art. 72, comma 3). Questi gli aumenti contrattuali a regime proposti da Aran per i dirigenti Pta:
    Stipendio annuo lordo dall’1/1/2021 47.015,77 euro
    Posizione fissa dall’1/1/2021 Struttura complessa 18.540,00 euro
    Posizione fissa dall’1/1/2021 Struttura semplice 11.845,00 euro
    Posizione fissa dall’1/1/2021 Incarico Professionale 5.665,00 euro
    Indennità Struttura complessa dall’1/1/2021 10.525,00 euro
    Incremento fondo art 90 dall’1/1/2021 829,95 euro pro capite
    Incremento fondo art 91 dall’1/1/2021 405,02 euro pro capite.
    Sull’utilizzo delle risorse proposte per la dirigenza Pta, Fedir è assolutamente contraria a destinare ben 61,00 euro pro-capite mensile su un totale di 94,83 (cioè il 64,32% delle risorse totali) a posizione variabile e risultato. Sarà questo un punto assolutamente dirimente per Fedir per arrivare alla firma del contratto. Cosi come sarà dirimente porre rimedio alla disciplina operata dall’art 26 dell’ipotesi del Ccnl dell’Area Sanità sugli incarichi cosiddetti "multi accesso", ripristinando i requisiti specifici della dirigenza Pta e precisando in modo chiaro la effettiva natura delle funzioni del multiaccesso. Su quest’ultima delicata problematica e sulle sue evidenti anomalie, rinvio al commento pubblicato sul sito il 6 ottobre scorso .

 

 ITALIA OGGI 24 NOVEMBRE 2023
 

DIRITTO E FISCO
Dirigenti verso il Ccnl
Si avvicina la preintesa. Incognite sui segretari
 di Luigi Oliveri 

Si avvicina la sottoscrizione della preintesa per il rinnovo del Ccnl dell'area dirigenza del comparto Funzioni locali, uno degli ultimi strascichi della tornata contrattuale relativa al triennio 2021-2023.

La trattativa in corso trova sempre maggiori punti di convergenza. L'Aran ha indicato (vedi tabella in pagina) gli aumenti contrattuali per la dirigenza di regioni ed enti locali e per la dirigenza professionale, tecnica ed amministrativa (Pta) delle aziende sanitarie; sono ancora da definire, invece, i dettagli dei trattamenti economici dei segretari comunali, la sezione del Ccnl fin qui con maggiori complessità per la definizione dell'accordo.

Parte comune. Per quanto riguarda la dirigenza Pta le parti hanno concordato di differenziare il periodo di prova degli stabilizzati rispetto ai dirigenti reclutati per concorso. I sindacati chiedono l'esonero totale dalla prova; l'Aran è propensa al dimezzamento della durata del periodo.

Passi avanti anche sul patrocinio legale, sebbene l'Aran non abbia accolto la richiesta sindacale di estendere alla dirigenza del comparto Funzioni locali la medesima regolazione contenuta nel Ccnl delle Funzioni centrali, certamente più completa ed ampia di quella proposta.

L'Aran ha parzialmente condiviso alcune proposte sindacali convenendo, in particolare, sulla possibilità che gli enti anticipino le spese sostenute dal dirigente, nel caso di sentenza di assoluzione in appello. Sul punto, le parti sindacali chiedono ulteriori miglioramenti, estendendo le anticipazioni all'ipotesi di assoluzione perché il fatto non costituisce reato e perché il fatto è stato commesso da persona non imputabile. Resta il nodo della discrezionalità dell'anticipazione delle spese: i sindacati chiedono che gli enti siano tenuti a provvedere, sulla base delle richieste dei dirigenti.

Fra gli incarichi aggiuntivi remunerabili con maggiorazioni della retribuzione di risultato, figureranno anche le funzioni di data protection officer (Dpo) cioè del responsabile della protezione dei dati, e di responsabile della transizione digitale (Rdt).

Segretari comunali. In quanto alla retribuzione di posizione, nel caso in cui il segretario di un comune sia anche segretario dell'unione alla quale il comune aderisce, essa sarà connessa al numero degli abitanti complessivi dei comuni facenti parte dell'unione, nelle ipotesi in cui il segretario di un comune sia anche segretario dell'Unione di cui il comune fa parte,

In secondo luogo, si prevede il superamento dell'istituto della maggiorazione della retribuzione connessa ad incarichi; si introdurrà anche per i segretari comunali la graduazione obbligatoria delle retribuzioni, partendo da un minimo corrispondente alla base attuale ed al massimo corrispondente alla maggiorazione massima attuale, incrementabile con quote ancora però da definire. In ogni caso, sarà possibile superare il limite massimo della graduazione per i segretari operanti in comuni capoluogo, province e città metropolitane, se potranno essere qualificati come enti/strutture complesse.

Ancora, si prevede che il “galleggiamento”, l'allineamento cioè del trattamento accessorio dei segretari a quello massimo della dirigenza, diventi obbligatorio, nel rispetto del limite del tetto del salario accessorio 2016.

Infine, si prevede il riconoscimento di un'indennità di reggenza/scavalco, pari al 25 % della retribuzione in godimento.



NEOPA 24 NOVEMBRE 2023
 

Ben avviata la trattativa per il rinnovo del CCNL dell’Area Funzioni Locali 2019/2021

Nella giornata di ieri si è svolto il sesto incontro di trattativa per il rinnovo del CCNL della Dirigenza dell’Area Funzioni locali 2019/2021, nel corso del quale si è palesata la possibilità di chiudere in tempi abbastanza brevi la trattativa se il prossimo appuntamento riuscirà a trovare la convergenza delle parti su alcuni punti importanti ancora aperti, in specie sui Segretari comunali e provinciali.

Durante la riunione Aran e OO.SS. hanno discusso una nuova bozza di articolato contenente alcune importanti integrazioni, tra le quali meritano particolare menzione:
– la previsione di un possibile aumento (da definire in sede di contrattazione integrativa) della retribuzione di risultato da erogare ai dirigenti che risultino affidatari di specifici incarichi previsti dalle norme vigenti, come quello di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT), di responsabile della transizione digitale (RTD), di data protection officere (DPO);
– l’integrazione delle disposizioni in materia di patrocinio legale, prevedendo che le amministrazioni possano concedere anticipazioni del rimborso delle spese legali in caso di sentenza di assoluzione pronunziata in appello, salva la ripetizione nel caso di sentenza definitiva che accerti la responsabilità;
– la differenziazione della durata del periodo di prova dei dirigenti a termine e degli stabilizzati rispetto al restante personale (3 mesi per i primi e sei mesi per tutti gli altri);
– l’introduzione di una disciplina ad hoc per l’utilizzo congiunto di uno stesso dirigente da parte di più enti locali;
– la riduzione dal 30% al 25% del premio individuale da riconoscere ai dirigenti che abbiano conseguito le valutazioni più elevate negli enti con un numero di dirigenti non superiore a 10 unità in servizio.

Per quanto riguarda invece la sezione specifica dei Segretari comunali e provinciali, le novità più importanti sono quelle che riguardano il calcolo dell’indennità di posizione.
Le possiamo riassumere così:
– riconoscimento, ai fini della fissazione della soglia demografica base per il calcolo della posizione, del numero degli abitanti dell’Unione, nelle ipotesi in cui il Segretario di un comune sia anche Segretario dell’Unione di cui il Comune fa parte;
– superamento dell’istituto della maggiorazione, con l’introduzione di una graduazione obbligatoria che parta da un minimo corrispondente alla base attuale ed al massimo corrispondente alla maggiorazione massima attuale da incrementare con quote da definirsi con le risorse disponibili per questo per CCNL;
– possibilità di superare il limite massimo della graduazione per Comuni capoluogo, province e città metropolitane (fino al 15%), ove ricorrano le condizioni per essere qualificati come enti/strutture complesse;
– il galleggiamento diventa obbligatorio, con l’unico limite del tetto del salario accessorio 2016;
– l’incarico di RPCT diventa una delle voci che determina la graduazione della retribuzione di posizione;
– viene confermata la percentuale del 25% relativa al compenso spettante ai Segretari cui viene conferito un incarico di reggenza o supplenza.

Con riguardo ai dati retributivi, l’Aran ha proposto i seguenti aumenti:
DIRIGENTI
Stipendio annuo lordo dall’1/1/2021 €. 47.015,77
Posizione minima dall’1/1/2021         €. 12.722,67
Posizione massima dall’1/1/2021      €. 46.292,37
Incremento fondo dall’1/1/2020 pari allo 0,46% monte salari 2018
Incremento fondo dall’1/1/2021 pari al 2,01% monte salari 2018

SEGRETARI
Stipendio annuo lordo dall’1/1/2021 Segretari di fascia A e B €. 47.015,77
Stipendio annuo lordo dall’1/1/2021 Segretari di fascia C        €. 37.612,59

Il testo contrattuale riconosce quindi ai dirigenti aumenti mensili lordi del tabellare di importo pari a 101 euro nel 2019, 120 euro nel 2020 e 135 euro dal 2021, affiancati da un contemporaneo aumento della retribuzione di posizione di 36 euro nel 2020 e 60 euro dal 2021.

Per i Segretari comunali e provinciali, invece, il CCNL si limita per il momento a dettagliare soltanto gli aumenti del tabellare, quantificati in 80 euro mensili nel 2019, 124 euro mensili nel 2020 e 135 euro mensili dal 2021 (per i Segretari di fascia C detti aumenti sono invece pari a 64 euro nel 2019, 99 euro nel 2020 e 108 euro dal 2021).

Le amministrazioni potranno inoltre riconoscere (sia ai dirigenti che ai segretari) ulteriori incrementi fino allo 0,22% del monte salari 2018, con destinazione vincolata a retribuzione di risultato.

L’Aran ha programmato la prossima riunione per lunedì 11 dicembre p.v..