IL GOVERNO IMPUGNA LA LEGGE FRIULI SUI SEGRETARI COMUNALI

Il  Governo ha impugnato  la legge regionale del Friuli Venezia Giulia n. 44 del 28 dicembre 2017 che avrebbe reso facoltativi i segretari comunali nei comuni con meno di 3.000 abitanti.

La legge avrebbe consentito, fino al 30 giugno 2019, lo svolgimento delle funzioni di segretario comunale e provinciale dipendenti di categoria D in possesso del titolo di studio previsto per l’accesso a tale figura infungibile - come ha sostenuto il Cdm.

Una figura che deve rispondere a ben determinati requisiti stabiliti dalla legislazione nazionale.

Le previsioni introdotte con legge in Friuli avrebbero violato  la potestà legislativa esclusiva statale in materia di ordinamento civile confliggendo con l’articolo 117, lettera l, della Costituzione.

Già con nota del 22 dicembre 2017, Fedir aveva preso posizione a questo proposito denunciando alla Regione ed al Ministero dell’Interno come la norma rappresentasse un vulnus inaccettabile nell’ordinamento giuridico e aveva sollecitato una riscrittura del provvedimento in termini correttivi. 

Il tentativo di delegittimare o comunque sminuire ruolo e percorsi della categoria deve essere censurato anche attraverso le sedi giudiziarie non solo nell’interesse dei professionisti ma anche rispetto a quello più generale del funzionamento degli enti locali il cui baricentro è proprio incardinato nell’attività dei segretari comunali.

L’auspicio è che l’intervento del Consiglio dei ministri faccia decadere il tentativo messo in piedi dalla Regione Friuli Venezia Giulia e rappresenti un monito per chi dovesse condividere o replicare simili iniziative, prive di fondamento oltre che di legittimità.

Leggi  la nota Fedir Dipartimento Segretari