A leggere bene la legge 147/2013, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 27/12/2013 ed in vigore da ieri, proprio non ci si riesce a trovare nulla di nuovo.

I soliti tagli lineari, il solito definanziamento della Sanità, le solite tasse in più ma soprattutto il solito accanimento contro pubblico impiego e pensionati.

 Solo fra le tante:

- conferma del blocco della contrattazione fino a tutto il 2014

- blocco dell'indennità di vacanza contrattuale fino al 2017 (quindi: di fatto niente contratti fino a quella data)

- definitività ed irreversibilità  di tutti i tagli ai fondi contrattuali operati in applicazione del D.L. 78/2010

- ulteriore posticipazione nel pagamento delle liquidazioni di coloro che maturano i requisiti dal 2014 con dimezzamento delle soglie che comportano il differimento

E dire che solo il 27 novembre scorso il giudice del lavoro di Roma ha posto pesantemente in dubbio la legittimità costituzionale proprio delle norme del d.l. 78 per essere le stesse troppo protratte nel tempo ed a carico di una sola categoria di cittadini (i pubblici impiegati)