Fedir Sanità ha dato mandato alla Confederazione di riferimento (COSMED) di intraprender azioni giudiziarie mirate ad annullare le vigenti disposizioni che dilazionano anche fino a quattro anni, a seconda del motivo della cessazione dal servizio,  il pagamento della liquidazione (TFS/IPS/TFR).
 
La rateizzazione è un altro vero e proprio scippo  che lo Stato ha fatto ai propri creditori. Di fatto un prestito a tasso zero. 
 
Allo stato attuale, infatti, i tempi di pagamento, per coloro che maturano il diritto a pensione o cessano dal 2014, sono i seguenti:
 
—Fino a 50.000 euro:
-Entro 105 giorni per decesso o inabilità
-Non prima di 12 mesi per limite massimo di età o servizio
-Non prima di 24 mesi per destituzione o dimissioni volontarie
—Da 50.000 a 100.000 euro
-Entro 15 mesi e mezzo per decesso o inabilità
-Non prima di 24 mesi per limite massimo di età o servizio
-Non prima di 36 mesi per destituzione o dimissioni volontarie
—Oltre  100.000 euro
-Entro 27 mesi e mezzo per decesso o inabilità
-Non prima di 36 mesi per limite massimo di età o servizio
-Non prima di 48 mesi per destituzione o dimissioni volontarie
 
Per requisiti maturati dal 2012 al 2013 restano gli scaglioni 90.000/150.000 euro e i tempi sono inferiori di 6 mesi per i raggiunti limiti di età o servizio.  
Per i requisiti maturati fino al 12/8/2011 valgono i  tempi ante legge 148/2011.
Lo scopo è la dichiarazione di incostituzionalità delle norme.