A più riprese ed in tutti i luoghi come  Fedir Sanità  in passato abbiamo sostenuto le ragioni della sottrazione della dirigenza pubblica dalla privatizzazione del rapporto di lavoro.


Oltre vent'anni di privatizzazione  hanno infatti registrato un bilancio del tutto fallimentare.

Alla privatizzazione come delineata fin dal dec leg.vo 29/93 doveva infatti accompagnarsi autonomia ed indipendenza della dirigenza dalla politica e poteri del datore di lavoro privato.

Invece di riforma in riforma l'autonomia è stata pari a zero, nessun effettivo strumento per la gestione di tipo privatistico del personale del comparto si è visto  ed invece lo strapotere  della politica nell'assegnazione e revoca degli incarichi dirigenziali è progressivamente cresciuto.

Gli strumenti a disposizione del giudice del lavoro in presenza di illegittima privazione dell'incarico dirigenziale sono risibili.

Il solo  risarcimento del danno senza reintegra nell'incarico, infatti, produce al dirigente illegittimamente spossessato un danno permanente. Per non menzionare il fatto che il risarcimento del danno è normalmente insufficiente al vero ristoro e che è praticamente inutile seguire la strada della Corte dei Conti per perseguire chi il risarcimento del danno ha provocato.

Oggi ci sentiamo confortati nella nostra  azione da un articolo  pubblicato ieri sul Corriere della Sera che sostiene la necessità di ripubblicizzare il rapporto di lavoro della dirigenza per consentire di sottrarla alle intemperie della politica e per porla nelle condizioni di realizzare la sua vera mission: imparzialità e buon andamento della PA.

Anche di questo Fedir Sanità parlerà  giovedì 9 giugno pv all'incontro richiesto ed ottenuto con il Prof Mattarella, capo ufficio legislativo del Dipartimento Funzione Pubblica, per parlare di decreti  attuativi della legge 124/2015 sulla dirigenza.

Dopo aver infatti incontrato  a febbraio scorso il Capo di Gabinetto del Ministro Madia ed avergli  illustrato le nostre proposte, l'incontro di giovedì sarà l'occasione anche per verificare in quale misura le stesse siano state esaminate.