FEDIR SU LO SPIFFERO - " CHI SAREBBERO GLI IMBOSCATI?"


E' stata pubblicata sul LO SPIFFERO ( qui il link dell'articolo )  la nostra replica alla gravissima la definizione di IMBOSCATI operata da Anaao Piemonte ( qui il link dell'articolo ) che necessita assolutamente di un chiarimento nei confronti dell'opinione pubblica, che ha diritto di sapere cosa gli amministrativi hanno fatto e stanno ancora facendo anche in questa emergenza sanitaria.
 


Chi sarebbero gli imboscati?

Abbiamo letto con grande sconcerto le dichiarazioni della segretaria Anaao Piemonte  in merito all’accordo sui premi Covid siglato ieri in Regione e preso atto, per l’ennesima volta, della  considerazione  che traspare nei confronti della dirigenza “amministrativa”, da sempre e sempre di più vista di fureria, di retrovia, ed oggi – nell’emergenza Covid – come "imboscati" .

La Segretaria regionale Anaao trova “vergognoso” che una piccolissima parte dei 37 milioni (sul totale di 55 milioni)  di euro messi a disposizione dalla Regione per riconoscere i sacrifici sopportati dagli operatori della Sanità vadano anche alla dirigenza non medica, leggasi amministrativa (ma in realtà anche tecnica e professionale).

Chiariamoci una volta per tutte: non è nella competenza professionale di un dirigente amministrativo intubare in un reparto Covid, non lo può essere evidentemente. Ma è anche vero che non tutti i dirigenti medici che accederanno al premio lavoravano nei reparti Covid; molti di loro hanno dovuto sospendere la loro attività ordinaria, altri sono stati invitati ad usufruire delle ferie, altri supportavano comunque l'attività straordinaria di chi lavorava in Covid e molti hanno visto con grave sfavore la necessità di dover interrompere la propria attività libero professionale.

Chi sono invece i dirigenti “amministrativi” che la segretaria Anaao Piemonte con tanta veemenza attacca? Glielo ricordiamo noi, che la dirigenza dei ruoli Pta del SSN difendiamo da anni conoscendone a fondo funzioni e ruoli e che la sindacalista dei medici non conosce o meglio rifiuta di ri-conoscere.

I dirigenti amministrativi, tecnici e professionali del SSN sono i responsabili del personale che hanno dovuto assumere contro tutte le pastoie burocratiche infermieri e medici (gli eroi) da inviare di corsa nei reparti Covid, i provveditori che contro tutte le difficoltà di sempre - dovute al taglio delle risorse alla Sanità ma anche spesso dell’ errata programmazione dei fabbisogni da parte dei sanitari – e di quelle proprie dell’emergenza -  vedi gli iniziali sequestri della protezione civile -  hanno fatto l’impossibile per garantire  la continuità di  forniture di DPI, mascherine guanti, camici e tute di tutti i tipi,  ventilatori polmonari, elettromedicali. Tutti indisponibili in un mercato mondiale impazzito.

Ma sono dirigenti tecnici e professionali gli “eroi” che hanno governato il riallestimento dei reparti Covid nel giro di una manciata di ore predisponendo tutti gli indispensabili collegamenti tecnici e collaudando ventilatori polmonari reperiti di corsa sul mercato, con procedure in urgenza e lavorando in presenza negli ospedali spesso vedendosi negare i DPI perché “non sanitari”. Tant’è che anche la dirigenza PTA ha avuto le proprie vittime di cui nessuno però parla.

Sono dirigenti informatici quelli che hanno consentito, in pochi giorni, di ottemperare alle direttive nazionali in materia di lavoro agile, direttive che imponevano di porre il personale in lavoro agile per evitare che il contagio si diffondesse in modo insostenibile per gli ospedali. SW che, grazie ad un’attività lavorativa anche da remoto senza orari e senza risparmio di energie, ha permesso all’intera macchina della Sanità di andare avanti con grandi risultati. I reparti non Covid si sono fermati. Le attività tecniche ed amministrative, in ufficio o in SW, sono continuate nella maggior parte dei casi senza alcuna flessione qualiquantitativa.

Questa Dirigenza (quella amministrativa, tecnica e professionale), che non accede a straordinari, libera professione intramoenia, è però stata disponibile notte e giorno, nei week end ed anche a Pasqua. Perchè se c'è da rimboccarsi le maniche lo fa, anche a Pasqua senza alcuna indennità di disagio. Ma soprattutto deve farlo perché – ed è bene che la componente sanitaria ne prenda atto una volta per sempre  – senza l’attività incessante e silenziosa della dirigenza amministrativa, tecnica e professionale del SSN (e dei loro preziosissimi collaboratori del comparto) nessun medico e nessun infermieri potrebbe mai “mettere le mani sull’ammalato”.

Tale dirigenza è tanto strategica quanto offesa ed umiliata, come avvenuto ancora una volta oggi. Ed anche questa è una vergogna tutta italiana, dove gli slogan la fanno da padrone e dove c’è la totale difficoltà a riconoscere l’importanza e l’impegno dell’altro. Non così in Francia, che ha da subito riconosciuto, per bocca del ministro Eduoard Philippe, incentivi anche agli “agenti amministrativi” senza che questi abbiano dovuto pietire alcunché. Altra considerazione del lavoro di squadra, evidentemente.

*Elisa Petrone, segretario generale Fedirets 

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