IL SEQUESTRO DELLA LIQUIDAZIONE DEI DIPENDENTI PUBBLICI AL VAGLIO DELLA CORTE COSTITUZIONALE.
L’iniquo sequestro della liquidazione dei dipendenti pubblici che viene erogata in tre rate rispettivamente dopo 24, 36 e 48 mesi dalla cessazione è finalmente al vaglio della Corte Costituzionale.
Si tratta di un provvedimento che da sempre abbiamo giudicato discriminatorio, varato dal 2011 e reiterato più volte, che penalizza esclusivamente i dipendenti pubblici (i dipendenti privati, infatti percepiscono tutta la liquidazione entro 3 mesi dalla cessazione).
Fedi in quanto sigla aderente a Cosmed aveva inoltrato ricorso finalizzato alla dichiarazione di incostituzionalità della norma, insieme ad altre sigle e comitati spontanei e già alcuni tribunali hanno attivato la procedura presso la Corte Costituzionale che si pronuncerà nei prossimi mesi.
Nel frattempo, per venire incontro ai Colleghi che cessano dal servizio, le sigle aderenti Cosmed compresa Fedir, hanno stipulato una convenzione particolarmente vantaggiosa che consente l’anticipo di tutta la liquidazione con un interesse fisso del 1%.
La convenzione è analoga a quella sottoscritta dalla Corte dei Conti, dall’Associazione Nazionale Magistrati, dal Consiglio di Stato, il Ministero dell’interno, e l’Avvocatura dello Stato.
Si tratta di un vero ammortizzatore degli effetti del differimento del pagamento della liquidazione, fermo restando l’impegno per restituire agli interessati un bene personale sequestrato, a nostro avviso, illecitamente.
La convenzione consente di estinguere il pagamento degli interessi in caso di rimborso anticipato, sia per la pronuncia della Corte che per volontà dell’interessato.
In pratica si cede la liquidazione alla Banca che eroga immediatamente tutta la liquidazione trattenendo un interesse annuo del 1% fisso e perentorio, modificabile solo previo preavviso di 60 giorni in caso di cambiamento dei tassi da parte della BCE e comunque non retroattivo.
In circolazione esistono analoghe forme di cessione del credito ma con tassi nettamente superiori.
E’ necessaria l’attestazione dell’iscrizione a FEDIR per accedere alle condizioni della convenzione.