SENTENZA CORTE COSTITUZIONALE SU DIFFERIMENTO TEMPI DI PAGAMENTO DELLA LIQUIDAZIONE

Il 9 maggio scorso la Corte Costituzionale è stata chiamata per l'ennesima volta a pronunciarsi se sia legittimo che lo Stato paghi ai suoi dipendenti la liquidazione con un ritardo che va in media dai due ai cinque anni.
Già fu chiamata a pronunciarsi al riguardo nel 2019 e gia allora aveva stabilito che un ritardo nel pagamento della liquidazione nei confronti di coloro che avevano maturato i requisiti massimi di età ed anzianità costituiva un vulnus ed invitava quindi il legislatore a regolamentare diversamente la materia.
Nè il legislatore nè INPS hanno tuttavia benchè minimamente cambiato le regole sui tempi di pagamento salvo che INPS ha pensato bene di chiedere ai pensionati di poter avere i propri soldi dietro pagamento di un interesse dell'1,5% (e comunque entro la capienza del già gravato fondo credito con cui si pagano cessioni, prestiti, mutui e prestazioni varie  in favore dei figli degli iscritti all'ente previdenziale).
Una cosa a dir poco scandolosa: il dipendente pubblico per avere i propri soldi deve pagare chi avrebbe l'obbligo di darglieli.
Orbene con la sentenza n° 130 del  19 giugno scorso la Corte Costituzionale ha nuovamente  dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale su tale argomento ma ha nuovamente dato alcune indicazioni in ordine al fatto che:
a) tale differimento  non può protrarsi indefinitivamente nel tempo 
b) il differimento va modulato in ordine sia all'importo della liquidazione sia in ordine ai requisiti di pensionamento.
Più che la sentenza in se assume dunque rilievo il comunicato (allegato) che la Corte ha emanato sulla sentenza, che in buona sostanza rimette al legislatore la competenza ad intervenire sulla materia nel rispetto dei punti a) e b) sopra evidenziati.
Quella della Corte è quindi una sentenza - monito (come già avvenne per il blocco della contrattazione nazionale  protrattasi per ben 10 anni).
Ci aspettiamo quindi che il legislatore intervenga su tutta la materia quanto prima.
Andrà valutato quanto effettivamente ampia sarà la rimozione del differimento del pagamento in ordine a tempi, importi e platea dei requisiti richiesti per entrare in possesso dei propri soldi quanto prima possibile.
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