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Ultimissima di Fedir

PENSIONI: CRITICITA' E DISCRIMINAZIONI PER I DIRIGENTI DELLE FUNZIONI LOCALI

Ancora una volta il governo con la legge di bilancio 2024  è intervenuto sulla tormentata materia pensionistica sotto molteplici aspetti ed in danno dei lavoratori anziani come di quelli giovani rimodulando al ribasso i rendimenti pensionistici tanto degli uni quanto degli altri e allungando i tempi di permanenza in servizio attraverso l'anticipato ripristino della speranza di vita, l'allungamento di finestre e la riduzione degli assegni pensionistici nel caso dei pensionamenti anticipati.
Particolarmente penalizzanti sono state le nuove norme per noi iscritti alla CPDEL che si sommano alle gia numerose discriminazioni in tema di posticipazione dei tempi di pagamento della liquidazione (che INPS ancora non risolve nonostante due sentenze ammonitrici della Corte Costituzionale) e di disparità fiscali del welfare.
Di tutto ciò e delle iniziative anche giudiziarie da mettere in campo si parlerà nel convegno dal titolo 
LA PREVIDENZA E LA FISCALITÀ DEI DIPENDENTI PUBBLICI DOPO LA LEGGE DI BILANCIO. CRITICITÀ E DISCRIMINAZIONI
che si terrà  
GIOVEDÌ 28 MARZO 2024 
ORE 9.00 - 17.00 
PRESSO IL NOBILE COLLEGIO CHIMICO FARMACEUTICO 
VIA IN MIRANDA 10 ROMA
 
Scarica qui la locandina dell'evento  

Fedir Sanità aveva accolto con grande favore le disposizioni dell’art. 6 dl 90/2014, che vedevano accolte proposte da lungo tempo prospettate anche da noi.

Il ricambio generazionale non è infatti solo un problema dei giovani 30/40 enni ma anche dei 50/enni rispetto ad una classe dirigenziale di 70/80 enni pensionati che fatica grandemente a cedere ruoli dirigenziali detenuti per lunghissimi anni.

Ma talune disposizioni della circolare 6/2014 non ci trovano assolutamente d’accordo, non trovando alcuna giustificazione logica e rappresentando il solito aggiramento della norma.

 

 

In particolare è dato comprendere per quale motivo siano esclusi dal divieto gli incarichi ai commissari, sub commissari ed in organi di controllo.

I commissariamenti di Enti italiani non sono nella realtà eccezionali né nel numero né nella durata. Particolarmente nel Servizio Sanitario Nazionale (e specialmente per le Regioni in piano di rientro) non è infrequente né il massiccio commissariamento delle ASL né la lunghissima durata degli stessi. Né i poteri commissariali hanno confini di esercizio limitati rispetto agli ordinari. Quindi non si riscontrano né temporaneità della funzione né svolgimento di compiti specifici.       E dunque ci chiediamo: perché i pensionati dovrebbero poter svolgere come commissari quelle stesse funzioni che ordinariamente non potrebbero svolgere?

Saremo facili profeti nel prevedere nel prossimo futuro l’aumento significativo dei commissari e sub commissari in Sanità?

E quali sarebbero le motivazioni, non esplicitate nella circolare, per cui ai pensionati sono consentiti gli incarichi in organi di controllo?

        Come sempre e come in passato, fatta la legge è stato trovato il modo di raggirarla.

Ecco perchè Fedir Sanità ha chiesto al ministro Madia di correggere la circolare 6/2014. Leggi tutta la lettera 

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